Giornata in Toscana: Alla scoperta degli effetti della Vespa velutina

Il 14 Gennaio 2025, la nostra associazione ha partecipato a una visita in Toscana, guidata dagli esperti Giovanni Guido e Stefano Fenucci, per approfondire la complessa realtà legata alla Vespa velutina, un predatore invasivo che sta mettendo in crisi l’apicoltura e la biodiversità in Italia.

Originaria dell’Asia, la Vespa velutina si è diffusa rapidamente in Europa negli ultimi anni, sfruttando l’assenza di predatori naturali e le condizioni climatiche favorevoli. Questa specie rappresenta una seria minaccia per le api mellifere (Apis mellifera), che costituiscono una parte essenziale del nostro ecosistema. La Vespa velutina attacca le api davanti agli alveari, causando stress alle colonie, riduzione della produzione di miele e, nei casi più gravi, l’abbandono degli alveari stessi.

In Toscana, la situazione è particolarmente critica: la densità dei nidi ha raggiunto livelli tali da trovarli a distanza molto ravvicinata, spesso anche in aree urbane. Questo rende necessario un approccio intensivo e coordinato per la gestione e il contenimento dell’insetto.

La forza delle persone dietro la lotta alla Vespa velutina

Dietro questa sfida enorme ci sono persone che, con grande passione e dedizione, sacrificano spesso il loro tempo personale per contrastare l’espansione della Vespa velutina. Tecnici, apicoltori e volontari si trovano ogni giorno a fronteggiare una situazione che richiede non solo un grande impegno, ma anche risorse e strumenti adeguati.

Le associazioni locali si trovano sovente in difficoltà nel rispondere alle richieste crescenti di intervento, dovendo fare i conti con la necessità di monitorare vaste aree, raccogliere segnalazioni e distruggere i nidi in modo sicuro. Il lavoro è complesso e richiede una rete ben organizzata, ma soprattutto l’energia di persone che non si fermano davanti alle difficoltà.

Giovanni Guido e Stefano Fenucci sono l’esempio di questa dedizione come gli altri disinfestatori che abbiamo incontrati e quelli che speriamo presto di incontrare: il loro impegno va oltre il semplice dovere professionale. Con spirito di servizio, mettono a disposizione il loro tempo, conoscenze ed esperienza, dedicandosi a una causa che è tanto urgente quanto fondamentale. Il loro lavoro non solo aiuta a contenere la diffusione della Vespa velutina, ma ispira chiunque abbia a cuore la protezione delle api e della biodiversità.

Il Modello Toscano: Monitoraggio e Intervento Mirato 🔍

Il modello adottato in Toscana si basa su una rete di tecnici specializzati che operano in stretto contatto con gli apicoltori e i cittadini. Le segnalazioni dei nidi, raccolte da chi vive il territorio quotidianamente, vengono gestite in modo rapido ed efficace. Gli interventi mirano alla distruzione selettiva dei nidi, un passaggio essenziale per ridurre l’impatto della Vespa velutina senza ricorrere a metodi di trappolaggio generalizzato, ormai ritenuto inefficace in contesti di alta densità.

In Toscana, la densità dei nidi è sorprendentemente alta: spesso capita che una segnalazione porti alla scoperta non di un solo nido, ma di una vera e propria catena di focolai ravvicinati. Non è raro che, seguendo la segnalazione di un cittadino, i tecnici trovino un nido in un giardino e immediatamente vengano avvisati da un vicino di casa che, nel frattempo, ha individuato un altro nido nella propria proprietà.

Questo livello di diffusione rende la gestione della Vespa velutina estremamente impegnativa, richiedendo un monitoraggio continuo e una capacità di intervento immediata.

Durante la nostra visita, abbiamo avuto l’opportunità di assistere a dimostrazioni pratiche di identificazione e neutralizzazione dei nidi. I tecnici hanno spiegato come individuare i nidi grazie a segnalazioni visive e analisi del comportamento delle vespe, utilizzando strumenti avanzati come droni e apparecchiature appositamente progettate per l’eliminazione sicura dei nidi.

La gestione di questa situazione non è solo una questione di tecnica: è un lavoro che richiede grande organizzazione e dedizione, soprattutto in un contesto dove i nidi sembrano moltiplicarsi rapidamente, spesso in spazi urbani e privati. Ogni intervento diventa una corsa contro il tempo, con l’obiettivo di contenere l’invasione prima che i nidi possano crescere e moltiplicarsi ulteriormente.

La gestione di questa situazione non è solo una questione di tecnica: è un lavoro che richiede una straordinaria organizzazione, risorse adeguate e una dedizione totale da parte di tutti i soggetti coinvolti. In Toscana, la densità dei nidi di Vespa velutina ha raggiunto livelli impressionanti, con situazioni in cui è possibile trovare decine di nidi in un’area relativamente piccola. Non è raro che i tecnici, intervenendo su una segnalazione in un quartiere residenziale, scoprano che entro poche decine di metri vi siano altri nidi nascosti, spesso nei giardini privati, sugli alberi o sotto i tetti delle abitazioni.

Un esempio emblematico di questa situazione è rappresentato da interventi in cui, localizzato un nido grazie alla segnalazione di un cittadino, un vicino di casa segnala immediatamente la presenza di un altro nido nel proprio giardino, a pochi metri di distanza. Da lì, il lavoro dei tecnici si trasforma in una vera e propria mappatura del territorio: seguendo le indicazioni dei residenti e osservando il comportamento delle vespe, si finisce spesso per individuare tre o quattro nidi all’interno dello stesso isolato. In alcuni casi, sono stati rilevati nidi a una distanza inferiore a 40 o 50 metri l’uno dall’altro, un dato che sottolinea l’incredibile rapidità con cui questa specie si insedia e prolifera in aree urbane e periurbane.

Questa diffusione capillare dei nidi rappresenta una sfida enorme, poiché ogni ritardo nell’individuazione e nella neutralizzazione consente alla Vespa velutina di aumentare la propria presenza in modo esponenziale. Ogni singolo nido può dare vita alla creazione, nei successivi anni, di centinaia di nidi, che si disperdono rapidamente nell’ambiente circostante, creando ulteriori nidi e ampliando il problema.

Questo fenomeno rende ogni intervento una corsa contro il tempo: più velocemente si agisce, maggiori sono le probabilità di contenere l’infestazione prima che la situazione sfugga completamente di mano.

La complessità non si ferma qui. I tecnici devono spesso lavorare in condizioni difficili, tra case private e spazi pubblici, dove la collaborazione dei residenti è fondamentale ma non sempre immediata. La natura urbana del problema significa che i nidi si trovano in luoghi inaccessibili o pericolosi, come sotto i cornicioni dei tetti, in fitti cespugli o in cima agli alberi. Ogni intervento richiede quindi una preparazione meticolosa e l’utilizzo di strumenti avanzati, come droni per la ricognizione e attrezzature specifiche per la neutralizzazione in sicurezza.

In un simile contesto, l’organizzazione diventa cruciale: i tecnici devono essere pronti a rispondere rapidamente a ogni segnalazione, coordinandosi con le associazioni e le autorità locali per ottimizzare gli interventi. Tuttavia, questa situazione mette a dura prova le risorse disponibili, poiché il numero crescente di nidi richiede un numero di interventi sempre maggiore, spesso con tempi ridotti e un elevato dispendio di energie.

La lotta contro la Vespa velutina, in queste condizioni, diventa una battaglia quotidiana che non concede pause, spinta dalla consapevolezza che ogni ritardo può aggravare una situazione già critica.

Un Modello per Varese e Lombardo

Lo scopo principale della giornata è stato quello di apprendere dal modello toscano per svilupparne uno adattato al nostro territorio, che tenga conto delle specificità locali e consenta una gestione efficace e sostenibile della Vespa velutina. L’esperienza ci ha fornito preziosi spunti su come organizzare una rete di monitoraggio basata sulla collaborazione tra apicoltori, cittadini e tecnici esperti.

Sappiamo che la chiave del successo risiede nella tempestività delle segnalazioni e nella capacità di intervenire con professionalità e precisione. È per questo che intendiamo rafforzare la formazione degli apicoltori e promuovere campagne di sensibilizzazione per coinvolgere la comunità locale nella protezione delle nostre api.

Ringraziamenti e impegno futuro 🙏🐝

Un sentito ringraziamento a Giovanni Guido e Stefano Fenucci per la loro disponibilità e competenza, e a tutti i partecipanti che hanno reso questa giornata un’occasione di apprendimento e crescita.

Il nostro impegno continua: lavoreremo per implementare un sistema di gestione della Vespa velutina che protegga le api e la biodiversità del nostro territorio, perché sappiamo che il futuro dell’apicoltura dipende anche dalle scelte che facciamo oggi.

Per rendere questo progetto ancora più efficace, abbiamo bisogno della collaborazione attiva degli apicoltori del nostro territorio.

Se anche tu desideri contribuire alle operazioni di trappolaggio e monitoraggio, unisciti a noi! Stiamo creando un gruppo di lavoro dedicato, per le operazioni di monitoraggio e trappolaggio, scrivici alla mail associativa info[at]apava.net

Scrivici per maggiori informazioni e per entrare a far parte di questa squadra. Ogni contributo è fondamentale per proteggere insieme il nostro patrimonio apistico e ambientale.

Articoli

Articolo successivo

Gita associativa Apimel 9 Marzo 2025